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Analisi mediante Diffrazione a raggi X (XRD)

Che cos’è

L’analisi per diffrazione dei raggi X (XRD da X-Ray Diffractometry), consente una rapida identificazione di materiali solidi particolati, quali argille e altri minerali, contenuti in malte e calcestruzzi. Produce infatti, informazioni dettagliate sulla struttura cristallografica dei materiali oggetto di indagine. L’XRD risulta vantaggioso soprattutto quando in fase di identificazione, risultano insufficienti altri metodi quali microscopia ottica e microscopio elettronico a scansione. Inoltre, per stabilire se il degrado del calcestruzzo è dovuto all’attacco solfatico, l’analisi per diffrazione dei raggi X, consente di identificare la quantità di solfato presente. Normalmente nel cls è presente, se pur in minima percentuale, una quantità di solfato di calcio (gesso), aggiunto al cemento durante la macinazione, che agisce da regolatore di presa, ma in casi di degrado con formazione di forme di ettringite o nei casi peggiori di thaumasite, è possibile stimare, dai difrattogrammi ottenuti, un attacco di tipo solfatico.

A cosa serve?

La tecnica della diffrazione di raggi X consente l’identificazione delle sostanze cristalline, di natura minerale o di altro genere, mediante la determinazione delle dimensioni h, k, l del reticolo cristallino. Lungo ognuna delle direzioni, si propaga un’onda, pari alla risultante delle interferenze di tutte le onde diffuse in quella data direzione, da ogni punto del campione.

Normative di riferimento

  • Standard Test Method for Determining Residual Stresses by the Hole Drilling Strain-Gage Method
  • UNI EN 13925:2006 – Prove non distruttive – Diffrazione a raggi X dai materiali policristallini e amorfi

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