Che cos’è
La Cromatografia Ionica (IC) è una tecnica analitica di frazionamento dei componenti di una miscela che consente il riconoscimento dei principali elementi di una malta, di laterizi e di campioni di calcestruzzo. Nel campo della diagnostica è applicata all’individuazione quantitativa di cationi (Na, K, Mg etc.) o anioni (solfati, cloruri, nitrati, etc.) responsabili delle caratteristiche meccaniche dei materiali
A cosa serve?
La tecnica è basata su equilibri di scambio che si realizzano tra ioni, fissati su un supporto solido e ioni presenti in soluzione, all’interno di una colonna cromatografica, opportunamente preparata. Da qui il nome di “fase stazionaria”, la componente legata al supporto e la “fase mobile” o “eluente”, rappresentata dalla soluzione in grado di percorrere la lunghezza della colonna cromatografica, attraversando la totalità della fase stazionaria, invece ancorata alle pareti della stessa.
La fase stazionaria è costituita da gruppi di ioni (come ad esempio SO3-, NH3+, etc.) con i rispettivi controioni, mentre nella fase mobile sono contenuti ioni in grado di competere con quelli presenti nel campione. Il meccanismo della cromatografia ionica, si basa sull’attrazione coulombiana tra cariche di segno opposto, la separazione è garantita dalla competizione tra soluti e fase mobile. Attraverso la scelta opportuna dell’eluente e della fase stazionaria è possibile separare sostanze ioniche o ionizzabili, sia inorganiche che organiche.
Normative di riferimento
- UNI EN 16455:2014 – Dissoluzione e determinazione di sali solubili nelle pietre naturali e relativi materiali in uso e provenienti dal patrimonio culturale